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La rilevazione è stata realizzata somministrando un questionario strutturato, che prevedeva la possibilità di
       risposta on-line. I dati raccolti sono stati letti in ottica comparativa, tanto considerando gli indicatori elabo-
       rati nel 2018, quanto tenendo conto di altre rilevazioni congiunturali, dei risultati raccolti in letteratura e nel
       corso di rilevazioni in fase di sviluppo in altre aree del paese. Le informazioni raccolte consentono di rico-
       struire un’immagine nitida e rappresentativa dei processi in atto nel territorio, che si conferma, al netto delle
       conseguenze della tremenda crisi indotta dal COVID 19, regione sviluppata, capace di costruire reti e fare
       sistema, fondandosi su un forte spirito di iniziativa imprenditoriale. Premesse fondamentali per poter uscire
       dall’impasse attuale.


       Il contesto

       Nell’introduzione, curata dai colleghi di Deloitte & Touche, che da tempo monitorano lo scenario socio-eco-
       nomico dell’area oggetto di indagine, i principali elementi di contesto risultano ben sintetizzati. Il nostro stu-
       dio, come anticipato, si occupa in prevalenza di uno specifico settore, quello della meccanica e automazione
       industriale, strategico nell’economia di quel particolare territorio a cavallo tra province di Cuneo e Asti, che
       include i comuni delle Langhe e del Roero (con al centro Alba) e della Valle Belbo (Canelli). Si tratta di un
       microcosmo sociale ed economico dotato di peculiarità notevoli, difficili da cogliere fino in fondo utilizzando i
       dati aggregati provinciali: un’area dinamica, che mostra caratteristiche particolari, ben riconoscibili nel pro-
       filo delle imprese coinvolte nell’indagine. Se l’area è caratterizzata dalla presenza di un player globale come
       Ferrero, non meno significativa è la capillare presenza di PMI attive nell’impiantistica industriale, e in altri
       settori chiave, come quello agro-alimentare e turistico.

       Questo potenziale distretto, come emerge dai dati ripresi nell’introduzione, ha fatto segnare negli ultimi anni
       performance di crescita impressionanti, assolutamente migliori per quanto concerne la redditività, di quelle
       delle due province di riferimento, Asti e Cuneo, che in ogni caso a livello nazionale e regionale hanno realizza-
       to nel 2018 risultati piuttosto migliori della media (soprattutto considerando la crescita del PIL, +1,8, ovvero
       il doppio della media nazionale, e dell’export con un +5,2%, oltre al positivo andamento dell’occupazione). I
       primi dati disponibili per il 2019, a fronte di una stagnazione del PIL regionale, evidenziano ancora una volta
       come la provincia di Cuneo, e in subordine quella di Asti (colpita peraltro dalla crisi della meccanica), abbiano
       realizzato performance in controtendenza rispetto a quelle dell’economia regionale: in particolare a fronte
       di una caduta delle esportazioni del 5.2% a livello piemontese, Cuneo ha messo a segno (unica provincia re-
       gionale) un +3.7% trainato dai due settori di punta della meccanica strumentale e dell’alimentare, dando in
       questo modo continuità al percorso di crescita dell’internazionalizzazione tracciato dalla figura 1.

                                         2018                        2019


                                  PIL province Asti e Cuneo   EXPORT Provincia di Cuneo
                                          +1,8                       +3.7%

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